Correrò il rischio di andare controcorrente e sembrare un eretico nel formulare un giudizio personalissimo in ordine ai risultati delle recenti elezioni amministrative.
E’ fuori di dubbio che il principale sconfitto, finora, è Silvio Berlusconi che in questa campagna elettorale ha speso molto della propria faccia, ma, secondo me, una sconfitta non di poco conto l’ha subita anche il Partito democratico.
Il dato è molto semplice da verificare; prendiamo le città dove il risultato era più in bilico e la valenza politica era maggiore: Napoli e Milano. In questi capoluoghi l’exploit più significativo l’hanno avuto Pisapia e De Magistris, candidati osteggiati fino all’ultimo dai rappresentanti nazionali e locali del PD. Sembra di rivedere i fatti che portarono Nichi Vendola alla vittoria alle elezioni regionali del 2005, nonostante l’ostracismo dei papaveri di Veltroni & C..
Il tutto a prova che le scelte dei dirigenti di quel partito, dettate da puro interesse di bottega, non potranno mai scuotere un elettorato di sinistra che vuole vedere fatti concreti e battaglie in favore delle classi più disagiate e non accordi sottobanco per dividersi questo o quel boccone di potere, andando sottobraccio con finanzieri, speculatori, magnati dell’industria e via dicendo.
Altrimenti lo dicessero chiaramente ai cittadini ed alla loro base che ancora spera in improbabili ripensamenti: ogni compagnia è buona per arrivare agli scopi, anche a quelli meno nobili, e la qualifica di partito della sinistra non può essere usurpata per carpire voti ed illudere i pochi che sono rimasti fedeli.